fly 380-air bou
Partendo da un volo pindarico, Silvio Canini, con la serie Fly 380-Air Bou, mette in scena il nostro desiderio di viaggiare. Così lui ci mostra aerei che sorvolano paesaggi incantati, che atterrano verso il sole al tramonto o su piste illuminate da mille fari nella notte. Ma quel che raffigura è tutto vero o non sarà anche il frutto di una fantasia che non ha dimenticato i sogni a occhi aperti dell’infanzia? Il cielo con le nuvole a pecorelle di là dal quale riverberano i raggi accecanti del sole, sembra proprio il comunissimo cielo nuvoloso di un giorno qualunque, verso cui alziamo lo sguardo… O forse no? Non è troppo nera, incombente e ferma l’ombra dell’aereo che si staglia subito sopra la cancellata e subito sotto i raggi del sole? Così siamo costretti a interrogarci sullo statuto percettivo di una simile immagine, a sospendere l’esame di realtà per cominciare a fantasticare, a vagheggiare di altri mondi possibili dove fuggire con un aereo di tal fatta. Atteggiamento tipico della nostra epoca: evadere dalla monotonia greve del mondo quotidiano, per abbandonarci alla fantasia infantile di altri viaggi verso chissà quali indefinite mete; far volteggiare i nostri sogni proprio così come volteggiano, fra le luci colorate della notte, i fantastici aeroplani di Canini.
Gigliola Foschi