we are open
Una fotografia, quella di Silvio Canini, che mira a superare il reportage. Meglio, lo esplora attentamente per poi a scavalcare i codici più tipici. Da una parte Canini pratica fino in fondo il racconto che è classico di questa forma storica della fotografia, raccogliendo compiute ”storie” di strada. Dall’altro lo spezza in piccole sequenze temporali che mostrano il susseguirsi degli scatti e, insieme, la validità di ognuno di essi e non di uno soltanto, smitizzando l’unicità del “momento decisivo”. Dall’altro ancora individua all’interno di una stessa scena più storie, mettendo in movimento dunque l’immagine come se fosse composta di più parti. Infine, costruisce dittici, trittici, o polittici attraverso i quali crea rimandi, analogie e scandisce la realtà in propri racconti immaginari. Il riferimento, in questa sua ricerca, quello di un mondo incontrato in un viaggio negli Stati Uniti. Un mondo evidentemente variegato, affollato di diverse contemporanee realtà, di fronte alle quali la fotografia deve organizzarsi in forme più complesse che vanno al di là del gesto dello “scatto”. Canini dà risposta a questo bisogno di esprimere la “contemporaneità” istituendo uno schermo panoramico sulla cui orizzontalità le figure si muovono, spostandosi in uno spazio realistico, oppure dialogano o si voltano le spalle come divise in sipari, cesure grafiche e spazi-temporali create per l’occasione. Gli accostamenti delle immagini rispondono ancora, spesso all’imperativo di una armonia compositiva, di una geometria dolce di pieni e di vuoti. Talvolta essi però vanno oltre, verso giochi ottici che mettono in discussione la realtà in modo interessante e sembrano esplorare i meccanismi della visione stessa. A volte, poi, fanno scaturire riflessioni sulla composizione della complessa, satura società americana, C’è dunque una positiva progressione nel lavoro di Canini. Ed è, la sua, una fotografia in se stessa positiva, fiduciosa nella possibilità dell’immagine, sorridente, si potrebbe dire, che lascia molto sperare nei futuri sviluppi di questo fotografo che vorremmo divenisse un nuovo autore della fotografia italiana contemporanea
Roberta Valtorta